La misura dell'intensità della luce emessa da un apparecchio di illuminazione nelle varie direzioni dello spazio si può fare con un goniofotometro . In questo strumento, l'armatura viene alloggiata in un supporto che le permette di ruotare attorno ad un asse verticale mantenendo la sua corretta posizione di funzionamento. Un dispositivo ottico che può ruotare attorno all'armatura in un piano verticale raccoglie la luce emessa e la invia ad un rivelatore. Per ogni angolo dell'armatura attorno all'asse verticale e per ogni angolo del dispositivo ottico attorno all'asse orizzontale, il rivelatore misura l'illuminamento E che riceve, da cui si calcola l'intensità emessa I=E d2 , ove d è la distanza tra la lampada e il rivelatore. Appositi artifici ottici permettono di porsi in condizioni simili a quelle in cui la distanza tra armature e dispositivo ottico fosse così grande da poter trascurare le dimensioni della armatura rispetto alla distanza d. In questo modo si può assumere che il rivelatore veda l'apparecchio come ``puntiforme''.
La rappresentazione delle misure più comune è chiamata rappresentazione C/ ed è illustrata nella figura 2.2. Consideriamo il fascio di piani che hanno come generatrice la verticale passante per la sorgente luminosa. Possiamo individuare ogni piano in base all'angolo C che esso fa con la parallela all'asse stradale o con un altra retta del piano orizzontale. Definiamo l'angolo tra la retta verticale che passa per la sorgente e la direzione che ci interessa. Possiamo rappresentare l'intensità emessa dalla lampada nelle varie direzioni dello spazio tracciando in una serie di grafici, uno per ogni piano definito da un valore di C, le curve dell'intensità in funzione dell'angolo su quel piano. Queste curve sono chiamate curve fotometriche. Spesso le curve vengono tracciate in una rappresentazione polare. I due piani di maggior interesse per l'illuminazione stradale sono quello con C=0, parallelo all'asse stradale, e quello C=90truept , perpendicolare all'asse stradale. Come unità di misura dell'intensità per unità di flusso emesso dalla lampada si usano le candele per kilolumen (cd/klm).
Talvolta vengono utilizzati i Diagrammi isocandela. In un grafico di ascissa C e ordinata si tracciano le curve isocandela, che sono il luogo delle coppie C, ove l'intensità emessa è la stessa.
Per valutare l'effetto prodotto sulla superficie illuminata, si usano i diagrammi di eguale illuminamento (isolux) in cui è tracciato il luogo dei punti della superficie ove l'illuminamento è lo stesso in funzione della distanza in senso trasversale e longitudinale dal piede della verticale passante per il centro della lampada. Questa distanza di solito si esprime in unità di altezza della lampada.